VISITA SENOLOGICA
come e quando effettuarla?
Lo scopo di una visita senologica è quello di individuare o escludere la presenza di una patologia che interessa il seno o di monitorare il decorso di una già nota.
Abbiamo approfondito l’argomento insieme al dott. Francesco D’Errico, chirurgo senologo presso Medical Group Castellanza.
Dottor D’Errico, come potremmo definire la senologia?
La senologia è una branca della medicina, si occupa dell’anatomia, della funzione e della patologia della ghiandola mammaria, sia di tipo benigno che di tipo oncologico.
È importante eseguire l’autopalpazione?
Sì, nonostante ad oggi 8 donne su 10 non eseguono autopalpazione, questa pratica aiuta a responsabilizzare, ed è il primo approccio utile per prendere coscienza di eventuali irregolarità e variazioni se eseguito con frequenza.
Quando è necessario rivolgersi al senologo?
“L’età è solo un numero” la visita può essere effettuata anche in giovane età, se ad esempio sono presenti fattori di rischio, come familiarità o in presenza di red flag come un nodulo o un indurimento sopraggiunto.
Attraverso il controllo dello specialista e\o le indagini strumentali si avranno a disposizione tutti i dati utili per compiere una diagnosi verosimilmente precoce, la cosiddetta “prevenzione secondaria”, il cui obiettivo è quello di individuare la patologia allo stadio iniziale, con interventi chirurgici meno invasivi e con una percentuale di guarigione maggiore.
Come si svolge la visita?
“Personalmente, durante la visita – ci racconta il dott.D’Errico – illustro alla paziente cos’è la senologia e il perchè sia importante dedicare la massima attenzione al proprio seno, raccontandole lo svolgimento dell’esame, cercando di metterla il più possibile a proprio agio”.
Il controllo avviene in posizione seduta e sdraiata, mediante palpazione delle mammelle nei suoi 4 quadranti. (superiore esterno – superiore interno – inferiore esterno – inferiore interno).
Nelle donne più giovani la ghiandola mammaria è più densa, mentre nelle persone di età più avanzata la ghiandola mammaria viene sostituita prevalentemente da un tessuto di tipo adiposo e per questo motivo in queste ultime, la palpazione risulta di più facile diagnosi.
Inoltre vengono eseguite: l’ispezione e la spremitura dei capezzoli, per verificare la presenza di eventuali secrezioni ed infine una palpazione accurata dell’ascella per verificare la presenza di linfonodi ascellari ed identificarne la tipologia, questo perché la patologia della mammella si distribuisce in alcuni casi alle ghiandole linfatiche ascellari, in questo caso si parla di “territorio di drenaggio” della mammella in corrispondenza dell’ascella.
Quando necessario, il senologo può valutare di aggiungere alla visita senologica le indagini strumentali, che consentono di rilevare patologie benigne e patologie maggiori, oncologiche.
Quali indagini strumentali possono essere richieste dal medico senologo?
Lo specialista può richiedere l’esecuzione di un’ecografia mammaria o di una mammografia.
La prima è un’indagine strumentale di movimento, uno studio anatomico durante il quale l’ecografista si muove con la sonda sulla ghiandola, mettendo in pellicola tutte le possibili alterazioni anatomiche.
La seconda invece, è un’indagine di tipo statico, che permette di fotografare l’anatomia della ghiandola mammaria in diverse posizioni.
Le successive indagini, di secondo livello, derivano da incertezza delle prime due e sono di tipo superiore, come la Risonanza magnetica o la PET, a seconda delle indicazioni proposte dal senologo.
Dott. Francesco d’Errico, medico chirurgo senologo.