In Allenamento contro il Parkinson
Una strada verso il miglioramento
Parliamo di Parkinson e Neuromodulazione con il nostro Neurologo ed esperto il Dottor Giovanni Albani.
Che cos’è la Malattia di Parkinson e come si manifesta?
La malattia di Parkinson è spesso attribuita alla presenza di tremore, ma di fatto bisogna dapprima considerare che ci sono differenti tipi di tremore e che non tutti possono rientrare in tale diagnosi, ancora più importante è considerare che il tremore, sebbene sia il sintomo più conosciuto, può anche essere assente. Ciò che invece caratterizza davvero la malattia sono il rallentamento e l’impaccio motorio, che possono inizialmente esprimersi in una parte del corpo (ad esempio nei movimenti fini di una mano) oppure con un disturbo del cammino e dell’equilibrio, associati ad una rigidità e flessione del tronco.
Negli ultimi 20 anni la comunità scientifica ha attenzionato oltre a quelli motori, la presenza di sintomi “non motori”, che possono impattare sul paziente con una disabilità uguale o addirittura superiore a quelli motori. Tra questi sintomi rientrano ad esempio: disturbi del sonno (dall’ insonnia ai disturbi comportamentali nel sonno), dolore, ansia e depressione, stitichezza, ipersalivazione, disturbi cognitivi della sfera esecutiva (es.prendere decisioni, mantenere la giusta attenzione nelle azioni, etc…).
Cosa significa neuromodulazione e come si effettua?
La neuromodulazione in tdcs (transcranial direct current stimulation) è una metodica di stimolazione cerebrale non invasiva che grazie alla generazione di un campo elettrico è in grado di modificare l’eccitabilità della cellula nervosa, modulando quindi l’attività neuronale. Si effettua con un dispositivo di stimolazione a correnti dirette (di intensità costante di 1-2 mA) e due elettrodi che le trasportano verso l’area cerebrale interessata. L’intensità e la durata del trattamento determinano meccanismi di potenziamento a lungo termine e l’effetto di questa corrente è aumentare o diminuire la funzionalità, potenziando l’effetto di un percorso riabilitativo.
Come questo percorso apporta benefici e perché sottoporsi a questo training?
La persona con malattia di Parkinson può giovare dell’uso della neuromodulazione soprattuto per:
- Migliorare alcuni aspetti motori, come il camminare e il linguaggio
- Migliorare alcuni aspetti cognitivi, come ad esempio il grado di attenzione e di capacità progettuale
- Migliorare alcuni aspetti emotivi, come il calo dell’umore.
Quanto è importante l’esercizio fisico?
Un altro strumento da considerare per migliorare la qualità di vita delle persone con malattia di Parkinson è l’esercizio fisico o anche l’attività sportiva adattata: attività che, se svolte con continuità, generano nuovi circuiti cerebrali in grado di tentare di compensare il deficit dovuto alla malattia. In alcuni casi è possibile abbinare la Neuromodulazione TDCS con l’esercizio fisico per potenziare ulteriormente l’effetto neuroriabilitativo.